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Maurois, André.

Pseudonimo di Emile Herzog; dal 1947 lo pseudonimo divenne nome legale. Scrittore francese. Appartenente a una famiglia israelita di ricchi imprenditori alsaziani, emigrati in Francia nel 1871, terminati gli studi liceali assunse per dieci anni la direzione dell'industria tessile paterna. Durante la prima guerra mondiale prestò servizio presso un reggimento inglese di stanza in Normandia in qualità di ufficiale di collegamento; da questa esperienza trasse ispirazione per l'opera con la quale nel 1918 diede inizio alla sua attività letteraria, Les silences du colonel Bramble. Il romanzo riscosse un successo immediato e l'autore fu spinto a scriverne il seguito, Les discours du docteur O'Grady (1922), anch'esso accolto dal pubblico con favore. Da quel momento M. si dedicò sempre più intensamente all'attività letteraria, lasciando il suo incarico presso l'industria paterna. A partire dal 1926 pubblicò romanzi di costume e psicologici: Bernard Quesnay (1926), Climats (1928), Le cercle de famille (1932). Tra i racconti ricordiamo: Le chapitre suivant (1927), Le peseur d'âmes (1931), La machine à lire les pensées (1937). Il genere in cui M. si distinse in modo particolare fu quello della biografia romanzata. Tra il 1923 e il 1938 apparvero: Ariel ou la vie de Shelley (1923), La vie de Disraëli (1927), Byron (1930), Tourgueniev (1931), Chateaubriand (1938). Dalla biografia il suo interesse si allargò alla storiografia e nacquero così opere come: Histoire d'Angleterre (1937), Histoire des Etats Unis (1943), Histoire de la France (1947). Nel frattempo M., che non aveva abbandonato completamente la narrativa, pubblicò nel 1946 Terre promise, che sarà seguito nel 1956 da Les roses de septembre, l'ultimo romanzo. I suoi interessi si rivolsero, comunque, sempre maggiormente, agli studi biografici e storici fondati su una documentazione ampia e accurata; apparvero così opere quali: À la recherche de Marcel Proust (1949), Lélia ou la vie de George Sand (1952), Les trois Dumas (1957), Adrienne ou la vie de Madame de la Fayette (1960), Prométhée ou la vie de Balzac (1965), Histoire croisée des Etats Unis et de l'URSS (1964), scritta in collaborazione con Louis Aragon. Nella varia e multiforme produzione di M., infine, non mancano saggi di ispirazione morale e filosofica come Ce que je crois (1951), Lettre ouverte à un jeune homme sur la conduite de la vie (1965) (Elbeuf, Seine-Maritime 1885 - Neuilly-sur-Seine, Parigi 1967).